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Buongiorno a tutti voi, che ormai mi seguite da diversi mesi :-) leggendo e commentando i post che invio ogni Mercoledì :-) e come me appassionati di Miglioramento Personale a 360° :-)
Oggi vorrei tirare le somme, con questo mio articolo, dei principi che abbiamo visto in questi ultimi 2 mesi, mi sto riferendo alle "12 Illuminazioni del Miglioramento Personale".
Come hai potuto notare ho pubblicato una serie di immagini che raccontano 6"ILLUMINAZIONI", vale a dire 6 concetti o "principi" valido per cambiare il tuo modo di vedere e affrontare la vita :-)
Le "Illuminazioni", come spiega il termine, ci aprono la mente e, permettendo un cambiamento di punto di vista, possono aiutarti a MIGLIORARE in diversi modi; sicuramente a ritrovare quell'energia che magari credevi di aver perduto e ovviamente di "riallineare" i tuoi pensieri verso un obbiettivo più chiaro e focalizzato.
Tante volte mi è capitato, in passato, di dover prendere delle decisioni e, per forza di cose, quelle decisioni non avevano la forza di condurmi davvero la dove volevo arrivare.
Spesso ci mancano alcuni "tasselli" del mosaico utili per capire fino in fondo le conseguenze delle varie scelte che dobbiamo compiere, e così bisogna per forza rischiare...
Sicuramente ti sarà capitata anche a te una situazione del genere :-)
Già, ma "come" rischiamo?
C'è chi rischia semplicemente tirando una monetina, chi invece chiede consiglio ad altri, amici o amiche, altri invece magari decidono sull'impulso del momento.
Di fronte a scelte che appaiono forzate (perché quasi mai inizialmente si hanno a disposizione tutti i dati necessari per poter decidere correttamente), ho imparato in anni di studi a selezionare, in base a dei principi generali che possono essere ritenuti validi sempre, in tutte le circostanze, le azioni più correte da compiere; infatti questi principi sono validi AL DI SOPRA DELLE CIRCOSTANZE SPECIFICHE e mi hanno aiutato moltissimo a scegliere sempre al meglio delle possibilità "di quel momento".
Fin dalle scuole elementari ci hanno insegnato che l'Essere Umano utilizza i 5 sensi primari per poter interagire con il mondo circostante.
Ovviamente questa interazione si basa sulla capacità del nostro cervello di saper decodificare ed elaborare i complessi codici neurologici che vengono trasformati in impulsi bio-elettrici da organi come gli occhi (che decodificano luce, colori e movimento), dai timpani (che decodificano timbro, intensità, frequenza del suono), dalle papille gustative (che decodificano i 5 sapori e le consistenze), dai recettori tattili sparsi su tutta la pelle (che decodificano pressione, ruvidità, durezza, temperatura del contatto) e infine dai recettori olfattivi nel naso (che decodificano intensità, penetranza, aroma degli odori).
Normalmente tutti noi utilizziamo questi 5 sensi durante le esperienze della vita; se vi chiedessi ad esempio di immaginare una bella giornata di mare, sicuramente vi verrebbe in mente una bella immagine di una spiaggia soleggiata, magari proprio quella dove avete passato quella fantastica vacanza anni fa.
Ecco che, nella vostra mente, pur se di fantasia, si forma una immagine visiva: ci saranno dei colori, un mare e un cielo blu, una spiaggia bianca o rosata, e il vostro ricordo potrebbe arricchirsi con il suono delle onde o dei gabbiani, la sensazione di calore intenso sulla pelle e magari l'odore del mare stesso.
Ecco che la mente anche per ricreare quella visione, utilizza sempre i nostri fantastici 5 sensi (anche se solo immaginandoli).
La mente richiama le informazioni che ha già appreso e utilizza il "ricordo" sensoriale per creare un'immagine mentale COERENTE con le nostre ESPERIENZE passate.
Stessa cosa succede quando comunichiamo con altre persone.
I nostri racconti sono intrisi di aggettivi che derivano direttamente dai 5 canali sensoriali che utilizziamo per trarre informazioni dalle esperienze.
Se volessimo descrivere un pessimo film magari vi sarà capitato (a voi o di ascoltare da altri...) frasi del tipo: <<avresti dovuto VEDERE quella scena...>>, <<io non me la sono SENTITA di continuare e ho chiuso gli occhi>>,<<GUARDA, era proprio un pessimo film!>>.
Una delle qualità principali di chi studia MIGLIORAMENTO PERSONALE, se non quella fondamentale, è la capacità di porsi i giusti obiettivi.
Molti di voi diranno:<<ma io mi pongo sempre tanti obiettivi nella mia vita, che c'è da sapere? Desidero una cosa, la visualizzo e mi adopero per realizzarla. Punto.>>
Il primo Gennaio di ogni nuovo anno inizia la gara a chi si propone più obiettivi da raggiungere. È il periodo delle WishList. Molte persone stilano una lista di INTENTI che vorrebbero portare avanti e realizzare durante l'anno.
Chi desidera finalmente fare quel viaggio che desiderava tanto. Chi si dice: <<cascasse il mondo, mi iscriverò in palestra per perdere questi odiosi 15 chili>>; chi invece desidera trovare l'amore della sua vita...e così via...
Molto probabilmente anche tu avrai stilato ad inizio anno una lista del genere, almeno una volta nella vita.
Nella realtà dei casi, solo pochissime persone riescono davvero a portare a compimento la propria "wishlist".
La maggior parte dei desideri non si riescono a realizzare e puntualmente riappaiono nella lista di intenti dell'anno successivo :-)
Questa settimana partiremo con un articolo molto "meditativo"; ebbene si, dopo articoli introspettivi e anche più "tecnici", vi voglio proporre questa meditazione CREATIVA :-) che ho applicato personalmente alla mia vita e che trovo molto utile e interessante nel nostro percorso di MIGLIORAMENTO PERSONALE.
Quante volte hai ardentemente sognato di raggiungere determinati obbiettivi?
Quanti volte hai avuto sogni nel cassetto, e spesso non sapevi come raggiungerli?
Quanti volte avresti voluto poterti comprare determinate cose e hai iniziato a mettere soldi da parte con costanza e pazienza?
Durante le nostre giornate sono veramente moltissime le cose che ci accorgiamo di desiderare, oggetti materiali che vorremmo acquistare (scarpe, vestiti, quel modello di smartphone), oppure beni non materiali come quel viaggio che desideri fare da così tanto tempo...e magari ti accorgi che a volte desideri anche poter acquisire determinate CAPACITÀ CARATTERIALI, come la PAZIENZA, per stare vicino a qualcuno che ami e che ha bisogno del tuo supporto, la DETERMINAZIONE, necessaria per poter superare quel colloquio o quell'esame, e così via.
Quando nei miei corsi insegno Miglioramento Personale, moltissime persone vengono da me a chiedermi come possano gestire, in modo più efficace, le proprie emozioni.
Il problema della Gestione Emozionale è una questione molto sentita in chi studia Miglioramento e Crescita Personale; sono davvero molte le persone che, per esigenze diverse, si accorgono di "gestire" male i propri flussi emotivi.
Cosa si intende per "gestione emotiva"?
Beh, immagina di aver litigato con un tuo collega di lavoro e a fine giornata, tornando verso casa, in auto, ti accorgi che stai ancora ripensando ai tuoi gesti bruschi o al tono di voce esageratamente aggressivo del tuo collega che, per risposta, ha indotto una reazione aggressiva anche in te.
Sicuramente un'esperienza simile ti sarà capitata.
Questa aggressività si traduce, dopo qualche ora, in un vero e proprio disagio psichico che RIMANE DI SOTTOFONDO ALL'UMORE DOMINANTE; magari dopo 3 o 4 ore non ti senti più aggressivo, eppure quello "stroma", quel disagio emozionale rimane come un lento e fastidioso rumore di fondo e ti rendi conto che non accenna ad andar via, anche se ti sforzi di pensare ad altro.
Tornando a casa, saluti tua moglie (o tuo marito) e i tuoi figli, e ora, magari, al primo accenno di pianto di tuo figlio o di insoddisfazione del tuo partner, ecco che quel fastidio di fondo ritorna protagonista e si fonde decisamente con l'umore dominante!
Cosa accade ora?
Che ti ritrovi a gesticolare bruscamente, ad usare un tono di voce più alto del normale, e magari finisci per usare parole offensive contro il tuo partner senza volerlo!
E a fine giornata, poiché hai preso consapevolezza di tutto questo, ti obblighi moralmente a chiedere scusa e a raccontare a tutti (con un evidente intento esorcizzante), la pessima giornata in ufficio.
Nel primo articolo che ho scritto e che ho pubblicato il 24 Febbraio 2014, "LA MATRICE DELLE CATEGORIE: CHE SCELTE COMPIAMO NELLE NOSTRE RELAZIONI QUOTIDIANE?", ho introdotto per la prima volta il concetto di ATTUATORE, e tramite degli esempi ho cercato di farti comprendere come essi siano, ogni qual volta ci prefiggiamo di ottenere uno scopo preciso, la "bussola" del nostro quotidiano agire.
Se non hai ancora letto quell'articolo fallo ORA, LINK DIRETTO.
Gli esempi che avevo fatto nell'articolo raccontavano l'utilizzo degli ATTUATORI nel gioco della seduzione uomo-donna, e spiegavano il perché alcune tipologie di ragazze siano attratte da alcuni ASPETTI e altre invece ne valorizzassero altri, presenti nel sesso opposto.
Il concetto di ATTUATORE fa coppia con quello di ATTRATTORE, cioè QUALI ASPETTI realmente ci affascinano del prossimo, all'interno del vasto mondo dei comportamenti.
Molte persone, molti ragazzi ad esempio, si impegnano per APPARIRE in un certo modo per poi, successivamente, scoprire che quel "modo" non interessa a nessuna ragazza.
Anche molte ragazze si comportano così; basti pensare a quante teenager si fissano col voler apparire magre quando intorno a loro, ai ragazzi, piacciono ragazze più in carne.
Mentre un ATTRATTORE quindi è un elemento che ci affascina, ci seduce, posseduto da qualche altra persona (cioè che CI ATTRAE VERSO DI LUI); un ATTUATORE è una "energia", una forza emotiva, che nasce da una RAPPRESENTAZIONE che ci siamo fatti e che ci spinge a COMPORTARCI o a NON-COMPORTARCI in un determinato modo, in base a ciò che NOI abbiamo ritenuto affascinante per NOI STESSI.
Oggi entreremo meglio nello specifico :-)
COSA SONO, QUINDI, GLI ATTUATORI?
Il concetto di ATTUATORE è di natura prettamente RAPPRESENTAZIONALE, e si potrebbe affermare che la sua comprensione sia di fondamentale importanza all'interno del MIGLIORAMENTO PERSONALE inteso come EVOLUZIONE DEL PROPRIO SÉ.
Questo Mercoledì ci occuperemo di analizzare concretamente una serie di aspetti su cui anche tu potrai andare ad agire per migliorare la tua vita e, conseguentemente, il tuo benessere.
Per iniziare ti racconterò un episodio di vita quotidiana accaduta a me, personalmente, durante una visita ad una mia cara amica.
Questa mia amica ama molto cucinare, e in seguito ad un trasloco, si era voluta rifare la cucina, acquistandone una nuova.
Aveva passato diversi mesi a scegliere su vari cataloghi la cucina migliore, conosceva le varie marche più importanti, e aveva le idee ben chiare su quali necessità dovesse soddisfare.
Era ormai diventata esperta su tutti i pregi e i difetti delle varie aziende, le disposizioni dei mobili, i vari tipi di lavelli e di fornelli.
Alla fine, dopo mesi di indecisioni, decise di acquistare un modello che aveva trovato adatto alle sue esigenze; esteticamente in effetti era molto bella e lei si sentiva soddisfatta dell'acquisto e, amando cucinare, passava molto tempo nella sua nuova cucina.
La puliva ogni giorno, la teneva sempre bene in ordine.
Sapendo della sua passione per il cucinare, accettai un suo invito per una cena a casa sua.
Quando arrivai, nel pomeriggio, passammo diverso tempo a chiacchierare e lei mi mostrò il suo acquisto con orgoglio.
Arrivato il momento della cena, lei mi invitò ad farle compagnia in cucina, mentre preparava e cucinava.
Adesso la cosa che mi colpi particolarmente fu questa scena: come di solito accade quando si cucina e si toccano ingredienti diversi bisogna spesso sciacquarsi le mani e lei, come fanno tutti, si puliva ad una serie di strofinacci che aveva appeso sul muro, solo che non erano collocati esattamente vicino al tavolo dove c'era il tagliere, tutt'altro, ogni volta lei doveva spostarsi di due metri, pulirsi le mani e asciugarsele allontanandosi dalla postazione di lavoro per poi riavvicinarsi e continuare.
Quando doveva prendere gli ingredienti dal frigo, questo anche era posizionato dal lato opposto rispetto agli strofinacci, in pratica costringendola a raggiungere il lato opposto della cucina, a girare intorno al tavolo, a prendere gli ingredienti e quindi tornare al centro dove c'era il tagliere...
Vorrei aprire l'articolo di oggi con una serie di domande...
Perché sei interessato al Miglioramento Personale?
Mi rivolgo proprio a te, che ORA stai leggendo questo articolo.
Forse tu potrai dirmi, perché SENTO da dentro di me, che è giusto che un essere umano studi Miglioramento Personale; nella vita non si nasce perfetti, e tutto il corso della vita stessa non fa altro che insegnarci che non si finisce mai di imparare.
GIUSTO! ;-)
Eppure io potrei risponderti che questa "sensazione" che avverti dentro di te, è appunto una sensazione come tante e non è sicuro che corrisponda al vero.
Ci sono tante sensazioni "istintive" che abbiamo creato e costruito letteralmente, in noi stessi, a causa delle scelte che abbiamo compiuto in età adolescenziale.
Se ad esempio abbiamo subìto dei torti, oppure siamo stati testimoni di palesi ingiustizie, sicuramente abbiamo sentito crescere dentro di noi la voglia di mettere un freno a tali ingiustizie, abbiamo sentito la necessità di fare qualcosa di concreto per evitare di ritrovarci anche noi in situazioni che non sapevamo gestire e quindi nel tempo, nel nostro inconscio si è andata strutturando l'idea che "è giusto studiare per migliorarsi"; ma quello che veramente ci sta muovendo è solo paura!
Tanta gente afferma che è giusto amare solo perché non ha mai ricevuto amore!
Tanta gente afferma che è giusto essere onesti solo perché ha subìto un furto in casa!
Nell'articolo della settimana scorsa hai compreso che non dobbiamo mai prendere per "giusto" o "vero" ciò che avvertiamo nel nostro io, perché ciò che avvertiamo può essere una miscela di moltissimi fattori: ansie, paure, fobie, desideri mascherati per EVITARE situazioni spiacevoli che abbiamo subìto da giovani.
Da oggi inizierò una serie di articoli in cui inizierò a trattare in modo critico e destrutturante alcuni principi di Miglioramento Personale che in questi ultimi anni abbiamo sentito e letto su Internet talmente tante volte che ormai non ci chiediamo più se siano veri o no.
I principi che esaminerò sono accettabili solo superficialmente perché, come avrai modo di scoprire, si fondano su presupposti psichici molto pericolosi, ma avendo una solida diffusione a livello di marketing, ormai vengono accettati come veri.
Iniziamo con l'esaminare uno dei "tormentoni" che sento più spesso e su c'è molto da ridire:
"GUARDA DENTRO DI TE, TROVERAI LA LUCE DELLA VERITÀ...NON SERVE CERCARE UN MAESTRO CHE TI SPINGA A MIGLIORARTI SECONDO I SUOI SCHEMI, PERCHÉ TU SEI UNICO E SOLO TU PUOI SAPERE COSA È MEGLIO PER TE!"
Questa frase nasconde un diabolico intento di far allontanare le persone da professionisti che spendono la loro vita nello studiare metodologie efficaci per aiutare gli altri.
Questa frase svilisce tutto il lavoro di medici, ricercatori, psicoterapeuti, mental coach, per dare valore unicamente a quelli che sono i vizi, la cattive abitudini, i capricci delle persone!
Chi legge questa frase si sente legittimato a dare spazio ai propri vizi e ai propri capricci, capricci che magari fin da piccoli i nostri genitori cercavano di toglierci...ORA FINALMENTE GRAZIE A QUALCHE GURU DELL'ULTIMO MOMENTO CI VIENE DETTO CHE LA VERITÀ È DENTRO DI NOI!
PERFETTO! POSSIAMO FARE QUELLO CHE CI PARE FREGANDOCENE DI CIÒ CHE CI EDUCA E CI FA MIGLIORARE NEL LUNGO PERIODO!
QUELLO CHE BASTA FARE E SEGUIRE L'IMPULSO DEL MOMENTO!
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