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pedagogia_infantile
Negli scorsi articoli ho voluto mettere in luce come i bambini, di media fino agli 11-12 anni, dipendano esclusivamente dalle conoscenze che apprendono dai genitori.
Per "conoscenze" ovviamente non intendo chissà quali principi di logica e filosofia, ma tutte quelle indicazioni che riceviamo dai genitori e che entrano a far parte del nostro parlare quotidiano e che talvolta utilizziamo anche come intercalari.
Noi che amiamo occuparci di Miglioramento Personale dobbiamo riflettere su questi aspetti e imparare come funziona il sistema di apprendimento dei bambini, soprattutto durante la loro infanzia, per evitare, come genitori, di compiere gravi e grossolani errori  che potrebbero influenzare il loro sistema di pensiero per tutta la vita.
 
L'apprendimento, nel bambino molto piccolo, avviene prima di tutto grazie alla formazione dei NEURONI-SPECCHIO, dei complessi sistemi neuronali che vengono stimolati grazie alla vista e all'udito.
Già, perché la vista e l'udito sono i primi organi sensoriali che permettono al bambino di avvicinarsi ala complessità del mondo, fatta di mille colori e mille suoni diversi.
Man mano che il campo visivo si allarga, il bambino comincia a rendersi conto delle distanze fra gli oggetti e fra le persone, si accorge di quando viene guardato e anche quando le espressioni sul viso dei genitori si modificano, ANZI DIVENTA BRAVISSIMO IN QUESTO!
Anche l'udito gioca un ruolo fondamentale, i suoni lo incuriosiscono fin da subito, i rumori improvvisi e forti lo impauriscono, mentre quelli dolci e ripetitivi lo avvicinano e rilassano.
 
Il bambino impara prestissimo ad osservare la mimica dei genitori, soprattutto quelli che sono i cambiamenti espressivi del loro viso e il modo che hanno di gesticolare e di rapportarsi agli oggetti vicini.
Attraverso l'udito il bambino impara a riconoscere i toni di voce e le impronte vocali del padre e della madre, già verso i 2-3 anni di età i bambini sono in grado di riconosce il livello di stress e di nervosismo dei genitori solo dal tono della voce (quindi anche a distanza), e sanno riconoscere quando il tono di voce è invece dolce e amorevole.
Fino ai 4-5 anni il bambino è molto sensibile ai cambiamenti improvvisi che nota nei toni di voce, e questi cambiamenti improvvisi spesso per lui sono ancora assolutamente incomprensibili.
 
Quando la madre lo abbraccia amorevolmente e poi, un secondo dopo, inizia a litigare col marito, in presenza del bambino, questo rimane spiazzato e disorientato di fronte ad un cambiamento che non riesce a comprendere e così il più delle volte inizia a piangere.
Per questo motivo è bene diventare consapevoli del potere della nostra voce, perché sarà proprio la nostra voce a guidarlo nei suoi primissimi processi mentali di esplorazione e conoscenza del mondo circostante.
 
LA COMUNICAZIONE CON IL NEONATO
 
È importante iniziare a parlargli sempre da qualche metro di distanza, prima di essere a stretto contatto con lui, chiamandolo per nome, utilizzando un tono di voce caldo e avvolgente.
Avvicinandosi a lui il tono diventerà più allegro e emotivamente coinvolgente, finché avverrà il contatto fisico; lo prenderemo in braccio oppure inizieremo a toccarlo ed accarezzarlo, a giocare con lui.
 
Molti genitori tendono a modificare la propria voce, facendo tutti quei giochini stupidi in cui gli si parla in modo assurdo, acuto, sghignazzante, facendo versi strani con i tipici "bubusettete", "picci picci", e altre parole incomprensibili.
Storicamente non si è mai riuscito a comprendere da dove provenga questa abitudine di parlare ad un bambino molto piccolo in questo modo. Non è comunque un'usanza così diffusa come si crede.
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Culturalmente l'adulto crede che il bambino si diverta se gli si parla di modo assurdo e incomprensibile, in effetti il più delle volte (e parliamo di bambini fino al 1° o 2° anno di età al massimo), sembrano divertirsi; in realtà la cosa che diverte loro è l'attenzione e la gioia che sentono intorno.
Infatti quando si presentano situazioni del genere il bambino "sente" letteralmente sulla sua pelle il divertimento della madre e delle persone che ha intorno in quel momento, sa che è lui al centro dell'attenzione e tutto ciò lo diverte.
 
Come consiglio generale, sarebbe bene che tu evitassi di utilizzare parole inventate e incomprensibili, anche se il bambino ha meno di un anno, perché le orecchie si stanno abituando a captare le sfumature dei suoni e sicuramente tutte quelle parole inesistenti non gli sono utili.
Risulta invece utilissimo che tu lo metta sempre al centro dell'attenzione, farlo partecipare alla "presenza" di più persone assieme, magari anche abbracciandolo a turno, delicatamente, per una decina di minuti ciascuno.
Tutto questo "contatto" fisico, diverso e variegato lo incuriosirà moltissimo e darà modo ai neuroni-specchio di abituarsi in maniera profonda alla presenza di molte persone intorno.
Col tempo il suo carattere si fortificherà e sarà per lui assolutamente naturale stare in ambienti con molte persone; in questo modo eviterai di far crescere un ragazzo timido o che possa aver paura del prossimo.

Utilizzare parole assurde o filastrocche incomprensibili non è necessario per farlo ridere; RICORDATI: È LA GIOIA CHE AVVERTE NELLE PERSONE CHE HA INTORNO CHE LO RENDE FELICE.
 
Quando verso i 5-6 anni e oltre il bambino comincia ad interessarsi al senso delle frasi che ascolta dagli adulti, allora il compito del genitore diventa ancora più importante.
Prima dei 5-6 anni, il bambino tende a non ascoltare ciò che dicono i genitori quando non si rivolgono direttamente a lui.
Il bambino sa quando gli adulti parlano tra di loro, e se l'argomento delle discussioni non gli interessa proprio, il bambino si isola.
Verso i 5-6 anni invece, comincia a "tendere l'orecchio" anche quando non si parla a lui direttamente. Tenere a mente questo è molto importante.
 
Questa soglia è importante anche perché il bambino comincia ad apprendere LE MODALITÀ con cui gli adulti si rivolgono e parlano FRA DI LORO.
 
In particolar modo il bambino ascolta e tenderà ad imitare le frasi e gli intercalari che sente dai genitori.
Normalmente i bambini maschi tenderanno a imitare maggiormente i toni e le frasi del PADRE, mentre le bambine tenderanno ad imitare empaticamente i toni e gli intercalari della MADRE.
Ma non è detto, anche il ruolo che i genitori giocano all'interno del CLIMA familiare è assolutamente importante.
L'autorità maggiore è quella che viene presa come punto di riferimento dal bambino.
Se nelle discussioni è il PADRE a "dirigere" le argomentazioni e a farsi AUTORITÀ, allora anche le bambine saranno indotte a seguire le sue abitudini verbali.
Se nelle discussioni è l'autorità della MADRE a non essere mai messa in discussione, allora anche i bambini maschi tenderanno a imitare quelle abitudini verbali che ascoltano dalla madre.
 
neonati adultiCi sono moltissime frasi che, da adulti, diciamo quotidianamente ai nostri figli, ma che poi hanno effetti assolutamente deleteri a lungo termine; magari pensi di utilizzarli lì per lì solo per sedare le tue ansie e coprire i tuoi sensi di colpa, che però vengono "avvertiti" a livello inconscio da tuo figlio e trasmesso inevitabilmente nella sua mente.
 
Una delle frasi peggiori che potresti dire a tuo figlio è la seguente:
          <<Ora che andiamo in quel posto, MI RACCOMANDO, NON FARTI RICONOSCERE!>>
Più viene detta con serietà e autorità, più è devastante nei suoi effetti!
 
Questa frase l'ho sentita tantissime volte, moltissimi genitori la usano verso i propri figli per coprire sensi di colpa e, per così dire, "mettere le mani avanti per non cadere all'indietro"...quello che stanno dicendo al proprio figlio diventerà col tempo un COMANDO INCONSCIO, una vera e propria FRASE SUBLIMINALE BLOCCANTE.
 
Cosa stai REALMENTE COMUNICANDO A TUO FIGLIO?
Se gli dici una frase del genere lo stai letteralmente PROGRAMMANDO con le seguenti CONVINZIONI NELLA TESTA:
 
1: "io so COME SEI FATTO DAVVERO e NON MI PIACE COME SEI"
2: "so che NON RIESCI A CONTROLLARTI, QUINDI PRIMA CHE AGISCI TI RIMPROVERO IN ANTICIPO"
3: "le ALTRE PERSONE NON DEVONO SAPERE COME SEI REALMENTE, PERCHÉ AGLI ALTRI NON PIACE COME SEI"
4: "FINGI, DISSIMULA, RECITA, in modo DIVERSO DA COME SEI REALMENTE, in altre parole MENTI SUL TUO CARATTERE"
 
Tutte e 4 queste frasi sono CONTENUTE nel messaggio che gli hai lanciato.
Come genitori lo abbiamo fatto, CREDENDO DI FARLO PER IL SUO BENE, MOSSI DA CHISSÀ QUALE SPIRITO AMOREVOLE NEI SUOI CONFRONTI; in realtà questa frase rappresenta una PUGNALATA pazzesca alla sua percezione di sé nel mondo, si sentirà FUORI POSTO, DISADATTATO, CONFUSO, su ciò che è bene e ciò che è male fare/essere.
Col tempo percepirà gli altri come UN OSTACOLO AL SUO MODO DI ESSERE, nei suoi pensieri prenderà forma che L'ALTRO È COLUI CHE GIUDICA e finirà LUI STESSO per DIVENTARE GIUDICE DEGLI ALTRI CON CUI SI RELAZIONERÀ!
L'altro sarà percepito come un OSTACOLO ALLA REALIZZAZIONE DI SÉ STESSO.
Crescendo diventerà una persona OMBRA, nelle feste sarà immobile, distante da tutti, freddo, pauroso, PERCHÉ LUI NON DEVE FARSI RICONOSCERE!
Sarà la classica ragazza o ragazzo considerato "sfigato" da tutti, che rimarrà seduto in disparte quando verrà invitato a feste o a ballare.
 
Hai mai riflettuto su questi aspetti?
Hai mai pensato che una frase del genere possa avere al suo interno dei messaggi cosi complessi?
Eppure è proprio così!
 
LE INDUZIONI INCONSCE EMOTIVE DEL GENITORE
 
Vediamo altre frasi che spesso vengono dette ai figli, con la convinzione che siano EDUCATIVE, ma che in realtà rappresentano solo la manifestazione dell'ANSIA DI GENITORI che esce fuori e che, anche da adulti, non abbiamo imparato a gestire.
 
<<Non sudare, PERCHÉ SE SUDI TI AMMALI!>>
 
Questa frase rappresenta in realtà tutta una tipologia variegata di frasi simili, cioè che trasmettono un concetto limitante simile.
Vi rientrano, pratica, tutte quelle indicazioni strutturate nel modo seguente: <<NON FARE QUESTA COSA - PERCHÉ SE LA FAI - TI AMMALI DI QUESTA COSA>>
 
Chi non ha mai detto almeno una volta questa frase al proprio figlio o figlia?
Cosa vuoi REALMENTE comunicare a tuo figlio/a?
Cosa REALMENTE stai instillando nella sua mente? nei suoi pensieri?
 
Questa frase significa solo una cosa:
"Quando sudi (O FAI QUELLA DETERMINATA COSA) IO STO IN PENA PER TE, MI PREOCCUPO E SE TI AMMALI MI PESERÀ ACCUDIRTI"
 
Questa frase è veramente PESSIMA!
Analizziamo bene proprio la frase con il concetto del SUDARE che induce una malattia...
Se viene ripetuta spesso, nella mente del bambino si crea l'associazione CONCETTUALE: SUDORE implica-> MALATTIA
 
TUTTI SUDIAMO, SE GIOCHIAMO SUDIAMO, ma...CI STIAMO DIVERTENDO E NESSUNO SI AMMALA QUANDO SI DIVERTE!
TUTTI GLI ATLETI SUDANO QUANDO PRATICANO SPORT, non per questo li vediamo il giorno dopo CON L'INFLUENZA!
 
bambini felici
Perché tenderà a far diventare nostro figlio/a UNA PERSONA SEDENTARIA, che ODIERÀ SUDARE e ogni volta che lo farà, AVRÀ TIMORE DI AMMALARSI!
Non esiste nessuna correlazione fisiologica tra il sudare e l'insorgere di malattie!
Esiste solamente la NOSTRA ANSIA DI GENITORI CHE, IN MANIERA OPPRESSIVA, CI FA PRE-OCCUPARE DEI NOSTRI FIGLI, STANDOGLI TROPPO ADDOSSO!
Eppure accadrà così, come in una PROFEZIA CHE SI AUTO-AVVERA, se la SUA MENTE DIRÀ AL SUO CORPO CHE SUDANDO SI AMMALERÀ, allora VERAMENTE SI AMMALERÀ.
Perché QUESTA ASSOCIAZIONE DIVENTERÀ UNA SUA CREDENZA LIMITANTE!
La mente invierà precisi segnali al corpo, il suo sistema immunitario diminuirà la risposta alle sollecitazione esterne, sarà meno efficace e SICURAMENTE IL BAMBINO COMINCERÀ A TOSSIRE O A STARNUTIRE (il famoso EFFETTO NOCEBO, ben studiato in letteratura medica).
Questa CONVINZIONE darà il via ad una PROFEZIA AUTO-AVVERANTE.
Alimentata dalla continua paura di un'INFLUENZA IMMINENTE, la sua mente si PREPARERÀ inevitabilmente a farsela venire, e appena ci sarà il primo starnuto, il genitore sarà ovviamente pronto con il suo: <<ECCO, BRAVO! TE LO AVEVO DETTO IO!>>
E la frittata è fatta!
Il bambino proverà immediatamente SENSO DI COLPA e sentirà come INAPPROPRIATA LA SUA GIOIA DI ESSERSI DIVERTITO A CORRERE E A GIOCARE CON GLI AMICI.
Comincerà a formarsi nella sua testa, a livello assolutamente INCONSCIO, l' associazione: "SE GIOCO TROPPO MI DIVERTO E SUDO, E QUESTO POI FARÀ DISPIACERE LA MAMMA! (O IL PAPÀ)"
 
               GIOCO/DIVERTIMENTO = SUDORE = MAMMA/PAPÀ ARRABBIATI CON ME
 
Come diventerà questo bambino da adulto?
E cosa insegnerà a sua volta ai suoi figli?
 
Stiamo facendo crescere un CAMPIONE o un PERDENTE?
Un ENTUSIASTA DELLA VITA o un ETERNO INIBITO?
 
Sono veramente tante le frasi che i genitori dicono ai propri figli ESCLUSIVAMENTE PER EVITARE NOIE A SÉ STESSI, piuttosto che dette EFFETTIVAMENTE CON L'INTENZIONE DI FAR CRESCERE UN FIGLIO SANO!
Nelle lezioni e nei corsi che tengo con i miei allievi studiamo moltissimo la PSICOLINGUISTICA e la PROGRAMMAZIONE NEURO-LINGUISTICA (PNL), le due scienze che stanno alla base della corretta e sana comunicazione fra individui (e quindi fra genitori-figli).
 
Quello che mi preme farti comprendere in questo articolo è l'estrema importanza di una comunicazione che sia REALMENTE ORIENTATA ALLA CRESCITA in senso LUNGIMIRANTE.
Tutti i genitori dovrebbero investire un po' del loro tempo per sviluppare una maggiore consapevolezza del modo che utilizzano per COMUNICARE con i propri figli, perché UNA COMUNICAZIONE EVOLUTA È ALLA BASE DI UNA EDUCAZIONE EVOLUTA! ;-)
 
Siate LUNGIMIRANTI nelle frasi che adoperate con i vostri figli, CHIEDETEVI SEMPRE PERCHÉ HO UTILIZZATO QUESTA FRASE E NON UN'ALTRA?
COSA VOLEVO DAVVERO COMUNICARE A MIO FIGLIO?
La comunicazione gioca un ruolo davvero importante!
 
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Inserisci un tuo commento qui sotto, raccontami delle tue esperienze, ogni spunto di riflessione ovviamente sarà ben gradito :-)
 
Alla prossima settimana
 
 
 
Fabrizio F. Caragnano
Professional Mental Coach

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