Quando si studia Miglioramento Personale bisogna imparare a riconoscere alcune trappole in cui la vita sociale può incastrarci, se non sappiamo riconoscerle in tempo ed evitarle.
Tutti noi nasciamo in una determinata epoca e in un contesto geografico ben definito, costituito dalle leggi e dai modi di fare ed essere legati al nostro Paese, alla cultura specifica del nostro luogo di nascita.
Quando veniamo al mondo, ci ritroviamo in un contesto che esisteva già prima di noi ed esisterà sicuramente dopo di noi.
Comprendere questo primo punto è fondamentale, perché poggiandoci su questa consapevolezza, possiamo ragionare in modo molto pulito sulle conseguenze di alcune nostre scelte.
Quando veniamo al mondo, indipendentemente dall'epoca e dal luogo specifici, dobbiamo imparare le regole del GIOCO DELLA VITA.
Inizialmente, da bambini, siamo pieni di entusiasmo nell'esplorare il mondo, ci chiediamo mille cose e rimaniamo facilmente stupiti da ogni aspetto della nostra cultura.
Il bambino impara fin da subito a fare domande, domande su ogni cosa, e desidera imparare a parlare come gli adulti; cerca di fare sue più conoscenze possibili.
Ovviamente ci sono bambini più curiosi e vivaci e altri piu riservati e meno espansivi, ma un certo grado di fascinazione verso il mondo degli adulti lo possiamo notare un pò in tutti.
Il bambino vuole conoscere, scoprire il mondo degli adulti, e da subito si chiede inconsciamente: <<da quali regole è costituito?>>.
Lui vorrebbe partecipare al mondo degli adulti (senza necessariamente avere il desiderio di crescere) o comunque comprenderlo nello stato in cui si trova; senza rendersene conto coscientemente, vorrebbe essere parte integrante del mondo degli adulti e magari essere consultato anche su questioni più grandi di lui. Ciò che il bambino va a sviluppare con questa sua volontà di partecipazione sono proprio quelle accortezze e sensibilità necessarie, un giorno, per interagire efficacemente col mondo degli adulti.
Ho avuto modo di conoscere bambini che mostravano molto precocemente una proprietà di linguaggio molto attenta, adulta, che si esprimevano con frasi (ovviamente sentite dai genitori o a scuola) anche molto complesse.
Ti racconto un caso personale cui ho assistito :-)
Il figlio di un mio amico, di 9 anni, ascoltò una conversazione fra il padre e un parente, e rimase colpito dal termine "Quietanza" :-)
Ricordo benissimo come rimase affascinato da questo termine, e di come chiese subito la spiegazione, il padre spiegò con pazienza al bambino, in parole semplici cosa significasse quel termine, e il figlio, tutto soddisfatto rimase ad ascoltare annuendo ogni volta che nel discorso ritornava (e riconosceva) quella particolare parola.
Nei giorni seguenti il padre mi disse (dopo una mia domanda sull'argomento), che il figlio aveva iniziato ad usare quel termine quando riceveva la paghetta :-)
Ecco uno splendido esempio di come, in maniera del tutto naturale, fin da piccoli, cerchiamo di entrare nel meccanismo del mondo degli adulti.
Inizialmente per il bambino tutto ciò è un gioco, ma nella sua rappresentazione di gioco, è un gioco molto serio.
Sarebbe superficiale per noi adulti etichettare quell'atteggiamento con il termine "gioco" usandolo come sinonimo di "non importante" o di "svago, passatempo".
Per il bambino comprendere le regole del mondo non è affatto un passatempo, ma deriva da un forte desiderio di APPARTENENZA.
L'essere umano VIVE di questo desiderio, ed è bene valorizzarlo nei bambini come in noi adulti.
Sarebbe da folli ignorare questa Consapevolezza.
Man mano che cresciamo, però, scopriamo che non tutte le regole del gioco sono comprensibili e soprattutto scopriamo che molte regole ci spingono ad agire nostro malgrado; anche se non conosciamo alcune di queste regole, queste agiscono per noi, in noi.
Il tempo scorre, ad esempio, questa è una delle regole fondamentali di questo mondo.
Nel tempo che scorre, l'Uomo deve soddisfare alcuni bisogni, e deve adempiere a molti obblighi.
Molti di questi bisogni non li ha scelti lui, l'Essere Umano se li ritrova addosso.
Sono bisogni fisiologici, bisogni di salute e di sicurezza emotiva.
Ma anche gli obblighi cui deve adempiere, non se li è scelti lui.
Sono obblighi verso il prossimo, verso la società di cui fa parte, obblighi verso il proprio Comune e verso lo Stato.
Sono obblighi che vengono spiegati, e l'essere umano impara a comprenderne l'importanza col tempo.
Tutti noi comprendiamo, durante la nostra permanenza in questa vita, che dobbiamo molto anche ad altri, dobbiamo molto proprio per il fatto che esistiamo; dobbiamo molto non solo ai nostri genitori, ma anche alla città in cui viviamo e che ci fornisce tutti i servizi per elevare la nostra condizione di Essere Umano.
Biblioteche, Università, negozi, luoghi di studio e di luoghi di svago, bar, ristoranti, luoghi per fare amicizia e conoscere altre persone e via dicendo.
Cosi l'essere umano, capisce che il "Grande Gioco della Vita", è fatto di contesti, tutti molto diversi, e in ciascun contesto vigono delle regole, regole che necessariamente bisogna conoscere.
Più studi e conosci le "regole del mondo" e dei suoi contesti, più sei padrone del gioco e quindi sei padrone della tua vita.
Tante volte mi è capitato di aiutare delle persone che avevano "fallito" molte volte negli obiettivi che si erano proposti.
Analizzando i loro racconti, emerge quasi sempre la stessa inadempienza!
Hanno agito e continuato ad agire, IGNORANDO LE REGOLE DEL GIOCO.
Esistono regole che, una volta conosciute, ci fanno agire in un certo modo, ma ci sono anche regole che ci fanno capire PERCHÈ ALTRI AGISCONO IN DETERMINATI MODI.
Quando si ignorano queste regole, queste leggi del vivere, i nostri progetti quasi sicuramente falliranno!
Non tenendo conto delle relazioni fra i soggetti e i modi in cui tali relazioni avvengono, non saremo in grado di agire correttamente e tempestivamente, nei tempi e modi giusti, corretti, sani!
La Società però ci spinge ad agire secondo regole che la Società stessa ha formato, nel corso dei secoli, per gestire la massa, il popolo.
Quasi tutte queste regole, essendo pensate per la massa, regolarizzano il comportamento dei grandi numeri. Servono per ottenere comportamenti di "media", cioè che non si discostino troppo da alcuni margini generali che regolarizzano il vivere di un popolo.
Sono pochissime le regole pensate per il singolo individuo.
Dire ad esempio che "per vivere bisogna lavorare", significa trasmettere una regola valida in generale per la massa dei cittadini di quello Stato.
Se prendiamo singole persone potremmo ovviamente trovare molti disoccupati, persone che cercano incessantemente lavoro proprio in seguito alla presenza di quella regola valida per la massa.
Troveremo anche molte persone che NON HANNO SEMPLICEMENTE BISOGNO DI LAVORARE PER VIVERE, perché magari sono ricche di famiglia o hanno vinto alla lotteria.
Il singolo individuo non è in grado di separare facilmente ciò che sono le regole pensate per far funzionare le masse, e le regole pensate per indirizzare il comportamento del singolo.
Non può discernere da solo facilmente.
Nelle Scuole ordinarie tutto questo non si studia.
Ogni essere umano deve imparare a "barcamenarsi" all'interno di queste regole, e ognuno di noi lo fa imparando continuamente dai propri errori, sbagliando e correggendo, sbagliando e correggendo.
Però agendo in questo modo, con questo ritmo, ci si mette una vita a diventare "persone di mondo".
Sei mai rimasto affascinato dall'aver conosciuto una persona (uno zio, un nonno...) che ha avuto la possibilità di viaggiare per il mondo, magari proprio grazie al suo lavoro, e ha potuto conoscere le usanze e i costumi di tante diverse culture?
E' bellissimo ascoltare persone del genere :-)
Ci raccontano ad esempio i modi di mangiare di altri popoli, sapendoci condurre all'interno dei loro racconti, minuziosi di particolari, pieni di colore e di sfumature sui modi gergali di parlare o sui riti e sui modi di vestire in determinate festività ed occasioni.
Paesi lontani, individualità diverse, relativismo di costumi!
Io per esempio, che adoro viaggiare, rimango sempre affascinato quando incontro persone che nei loro viaggi, non si sono limitati a conoscere solo hotel e spiagge, ma si sono addentrati nei posti non-turistici, sono entrati nei quartieri di gente del posto, conoscendone le usanze, i modi di dire e di agire.
Sono sicuro che ti sarà capitato di conoscere persone del genere :-)
Tutto ciò è importante!
Più studi e conosci le "regole del mondo" e dei suoi contesti, più sei padrone del gioco e quindi sei padrone della tua vita.
Conoscere le regole del mondo è importante, perché capisci che esistono anche regole che gestiscono i tuoi ritmi, perfino che esistono regole che definiscono chi TU debba ESSERE!
Chi viaggia molto, proprio grazie al confronto obbligato con i ritmi e i riti di popoli diversi, impara a diventare più sensibile ai propri.
Capisci che i tuoi ritmi, che davi per "scontati" nel tuo Paese (perché condivisi e considerati "naturali"), diventano importantissimi nel momento in cui ti ritrovi a vivere in un paese straniero.
Ti chiedi quanto puoi adattarti ai loro usi e costumi, al loro cibo, spesso anche al loro ritmo sonno-veglia, lavoro-riposo, ecc
Il solo fatto di chiederselo, mette in luce la diversità, la relatività delle nostre abitudini e delle nostre sicurezze ;-)
Conoscendo le regole del mondo, si impara a NON FARSI SCHIACCIARE dalle regole stesse, e soprattutto dalla loro quantità!
E soprattutto, le regole imposte dal mondo non sempre vanno d'accordo con le regole necessarie al nostro sviluppo personale.
Quando comprendi che anche tu, come individuo, necessiti di alcune cose, avviene come una Illuminazione, capisci immediatamente che nel lasso di tempo consentito dai battiti del tuo cuore, devi imparare a dare PRIORITÀ ALLE COSE.
Conosco persone che, prese dalle regole dello Stato, vivono ogni giornata indaffarati, affaccendati, oberati di pratiche e lavori, si muovono avanti e indietro senza mai fermarsi, spaccandosi la schiena come muli.
Il loro obiettivo è già dettagliatamente spiegato all'interno delle regole stesse della vita sociale.
Persone del genere se lo ripetono continuamente come un "mantra".
Si dicono: <<...voglio guadagnare sempre di più, per permettermi sempre più lussi!>> ad esempio.
Sono persone che rovinano quotidianamente la loro salute per accumulare ricchezza spendibile in lussi. Lussi che però non ti puoi godere appieno perché sai che sono pagati tramite l'affanno e la disperazione.
Sai che per ottenere quei lussi, ti sei spaccato la schiena, quindi stai vivendo secondo uno schema di pura compensazione!
E come se per goderci appieno un gelato, decidiamo ogni volta di farci prima una sauna di 45 minuti!
La vacanze che desideri tanto, il lusso che vuoi che ti appaghi, deve compensare l'affanno che lo hanno generato.
E come se per godere appieno di una carezza sul viso, ci facessimo schiaffeggiare ogni volta per 10 minuti!
Non è un atteggiamento mentale molto sano!
Comprendere le proprie regole, che ci fanno agire nel quotidiano, è un modo per accorgersi di tutto questo.
Essere al mondo non significa PER FORZA seguire TUTTE le regole, soprattutto non necessariamente in MANIERA SCRUPOLOSA E OSSESSIVA.
Perché la vita stessa diventa poi un INGRANAGGIO, in cui tutte le tue risorse vengono utilizzate e CONSUMATE unicamente per soddisfare le regole!
Se ti accorgi che ti porti sempre il lavoro a casa, se ti accorgi che da troppo tempo rimandi una visita ad amici che non vedi da molto, se ti accorgi che le tue giornate sono composte unicamente da momenti scanditi dal ritmo della società (sonno, lavoro, mezzi pubblici, casa, cucina, televisione -> sonno, lavoro, mezzi pubblici, ecc...), allora ti stai costruendo una vita all'interno di un INGRANAGGIO il cui unico scopo NON E' MIGLIORARTI, ma CONSUMARTI IN VISTA DI UN QUALCOSA CHE POTRÀ SOLO (NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI, SE RIESCI DAVVERO AD OTTENERLA, PERCHÉ NON È MICA DETTO!), COMPENSARTI LA FATICA FATTA PER OTTENERLA.
Io lo chiamo INGRANAGGIO DI CONSUMO VITALE.
Lo Stato vorrebbe che ciascuno di noi vivesse secondo i "miti" che ci vengono forniti.
Chi ha il "mito" dell'essere un lavoratore indefesso (il cosiddetto BRACCIANTE in senso etimologico), cercherà questo nella vita e sostituirà le sue regole, cioè quelle necessarie alla sua crescita mentale e spirituale in quanto individuo singolo, con le regole dettate dalla società, che sono sempre riconducibili al consumarsi per dare sostenibilità allo Stato.
Come dicevo all'inizio, la sostenibilità è necessaria, è giusto lavorare e ripagare la Società per i servizi che ci offre.
È anche vero che in un percorso di Miglioramento Personale consapevole, la sensibilità verso la giusta "misura" è fondamentale.
Da cosa è composto l'INGRANAGGIO DI CONSUMO VITALE?
E' composto da tutte quelle azioni che facciamo quotidianamente guidati dal senso civico del DOVERE, ma che poi ci portano, nostro malgrado, a vedere scorrere le giornate unicamente impiegandole a fare file alle banche, file alle poste, spostamenti con l'auto in code interminabili nel traffico, in discussioni con avvocati, banche, nel lavorare soprattutto per ripagare debiti o poterci permettere unicamente di pagare le bollette e vivere...
Tieni presente questo...
Ogni volta che sostituiamo i nostri bisogni con desideri di cose che non hanno nulla a che fare con la natura umana, entriamo nell' INGRANAGGIO DI CONSUMO VITALE.
Conosco moltissime persone che ancora oggi, nel 2014, lavorano unicamente per il "sogno" di pagarsi un giorno la pensione, per poi "godersi la vita" senza dover lavorare; si dicono che potranno finalmente fare quel viaggio che tanto desiderano, iscriversi a quel club o praticare quella attività particolare...
Pensa che quando arriverà quel giorno, lo spirito non sarà più lo stesso di quando avevano 30 o 40 anni!
Quando il giorno della pensione arriverà, avranno 60, 70 anni!
Il mondo degli amici intorno a loro sarà bello che cambiato, gli interessi e le possibilità saranno completamente mutate.
Anche lo "spirito" invecchia insieme al corpo!
Il nostro tempo in questa vita è limitato!
Conosco studenti che rinunciano a uscire e conoscere coetanei per ottenere un 9 in pagella o un 30 agli esami, ossessionati da manie di perfezionismo e di approvazione (non sempre spinti dai genitori), hanno fatto propri alcuni desideri sociali che hanno SOVRASCRITTO quelli propri appartenenti allo spirito umano.
Certamente si può scegliere di stare chiusi in casa per ottenere tutti 8 o 9 in pagella, ma il tempo per uscire, per godersi la propria adolescenza non ce lo ridarà nessuno.
L'esagerazione di appartenenza può produrre risultati disastrosi nella società.
Anche l'emarginarsi, è assolutamente da biasimare, la "Via dell'Eremita" non ha nulla di sano in sé...
Chi studia Evoluzione del Pensiero e Miglioramento Personale sa bene che uno degli aspetti più importanti è allenare la "misura" nelle cose ;-)
Il trucco allora dove sta?
Nel sovrascrivere l'INGRANAGGIO DI CONSUMO VITALE impostoci dalla Società con un secondo ingranaggio, ma questa volta perfettamente tarato su misura per noi, costruito a tavolino e perfettamente indossabile.
E' vero abbiamo alcuni obblighi verso la Società cui è giusto e doveroso adempiere.
Ma lo faremo secondo le nostre modalità e i nostri tempi.
Scegliamo i giorni in cui dedicarci a noi stessi, alle nostre REGOLE, ai nostri bisogni, e i giorni in cui decidiamo di dedicarci all'adempiere alle formalità e ai doveri verso lo Stato.
Decidiamo ogni quanto prenderci una vacanza, anche di un giorno solo!
Decidiamo soprattutto le intensità cui vogliamo sottostare, senza soccombere a stress cui non siamo abituati e che sinceramente non ci appartengono come esseri umani.
Se da bambini eravamo curiosi di studiare le regole del mondo per poterci confrontare finalmente con gli adulti, ora che siamo adulti, studiamo le regole del mondo per comprendere quali intensità sono COMPATIBILI con il nostro essere e quali no.
E se ci accorgiamo che il mondo ci spinge a degli "straordinari", essi devono essere chiaramente percepiti come tali, e quindi delimitati temporalmente e spazialmente, poi decideremo come COMPENSARE, ma in tempi brevi (dopo pochi giorni ci prenderemo una vacanza per "resettarci", riportarci ai livelli di stress prima dello "straordinario"), non dopo mesi...attendendo quella vacanza che carica di aspettative, si trasformerà inevitabilmente in un recipiente di frustrazioni e delusioni!
Sovrascriviamo la NOSTRA vita con il NOSTRO INGRANAGGIO DI CONSUMO VITALE, che quindi non sarà più "di consumo vitale", ma ora avrà una qualità ben diversa, sarà un INGRANAGGIO DI SVILUPPO VITALE, di acquisizione e accrescimento quotidiano di noi stessi.
Non essere rigido nel progettare il tuo ingranaggio, deve prevedere aggiustamenti e flessibilità all'ultimo momento, situazione per situazione, deve essere modellabile e fluido, altrimenti se sarà eccessivamente rigido, andrà in conflitto con i doveri che, per forza di cose, dobbiamo compiere verso il prossimo e verso lo Stato.
Chi si crea un ingranaggio troppo rigido, finirà per odiare ogni "disturbo", ogni "distrazione", invece, è saggio inserire sempre lo spazio per l'imprevisto, per la malattia, per una situazione di emergenza improvvisa, per un favore ad un amico o una dedica ad un parente.
Commenta qui sotto con la TUA esperienza personale, inserendo le TUE riflessioni su questo argomento ;-)
Alla prossima settimana
Fabrizio F. Caragnano
Professional Mental Coach
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