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Buon Mercoledì,
ed eccoti al consueto appuntamento con il tuo articolo di FORMAZIONE e MIGLIORAMENTO PERSONALE ;-)
Questa settimana ho scelto un argomento che mi è stato indicato da diverse persone, in quanto ritenuto molto discusso nei forum e nelle community di MIGLIORAMENTO PERSONALE e soprattutto nel GRUPPO FACEBOOK gemellato a questo sito: EVOLUZIONE DEL PENSIERO E MIGLIORAMENTO PERSONALE, già perché se forse non lo sai ancora, su FACEBOOK gestisco il più grande gruppo sulla CRESCITA E SUL MIGLIORAMENTO PERSONALE con centinaia di membri che si uniscono ogni mese! Se hai Facebook e vuoi passare a trovarci sei la benvenuta/o :-), QUESTO È IL LINK PER ISCRIVERTI.
 
Una delle prime necessità delle persone che leggono libri sulla CRESCITA PERSONALE è quella di poter comprendere come sviluppare nuove abilità e soprattutto cambiare se stesse/i in modo tale da diventare persone migliori, magari imparando ad essere più efficienti nel lavoro, più produttive, ma anche migliorare il proprio carattere per risultare persone più brillanti e carismatiche con gli altri.
Migliorare il proprio carattere, essere persone più brillanti è un desiderio bellissimo, che anzi pochissime persone sentono come importante.

Come si diventa adulti?
Come si passa dallo stato di adolescente alla consapevolezza di poter vivere con successo nel mondo degli adulti?
Te lo sei mai chiesto?
Io si e questa settimana ho deciso di dedicare un articolo proprio su questo aspetto, e non intendo il diventare adulti "anagraficamente", così son buoni tutti! :-)
Esiste una "consapevolezza" dell'essere adulto?
Come si può sviluppare?
La scuola e la famiglia che contributo possono fornire?
Magari sei già un adulto e allora ti chiedo di ritornare un attimo con la tua mente al periodo che hai vissuto, da quando avevi 17 anni ai 23-24 anni, e tornando indietro con la tua mente, ripensa ai tuoi ricordi di allora, ripensa a tutte quelle discussioni con i tuoi genitori, a quelle discussioni con i tuoi amici e magari con il tuo partner di allora, su cosa rappresentavano per te i tuoi sogni, quali erano i progetti che volevi portare avanti nella tua vita, quali erano le cose che per te contavano davvero e per le quali eri disposto a fare qualsiasi cosa.
Ripensa ai tuoi desideri e alle tue fantasie di quell'età.

stupore<<Se l’unico strumento che sai usare è un martello, ogni cosa inizierà a sembrarti un chiodo>>
Abraham Maslow 
 
 
In condizioni normali, il nostro cervello tende a immagazzinare informazioni provenienti da qualsiasi "medium" (cioè da qualsiasi canale, mezzo, supporto), basta che esso utilizzi una modalità che sia ALL'INTERNO DELLE FINESTRE DI PERCEZIONE dei nostri 5 sensi.
Ad esempio il nostro cervello tramite le nostre orecchie può APPRENDERE qualsiasi informazione che viene ASCOLTATA alla radio, non può invece PERCEPIRE vibrazioni o frequenze AL DI FUORI della nostra FINESTRA uditiva, il che comprende sia frequenze che VIBRANO molto velocemente come gli ULTRASUONI, sia frequenze eccessivamente lente come gli INFRASUONI.
Allo stesso modo il nostro cervello attraverso il senso della vista può entrare in contatto con qualsiasi informazione visiva, indipendentemente dal fatto che noi, tramite il nostro giudizio, riteniamo quella fonte ATTENDIBILE O MENO.
Se apriamo una rivista a caso, e notiamo all'interno di un articolo un'immagine che ci procura ribrezzo, possiamo dare al cervello un segnale di disgusto, che farà si che quel ricordo possa essere considerato "brutto", quindi "inutile" ovvero "da rimuovere" al più presto.
Spesso però avviene che se l'immagine ci colpisce emotivamente in modo eccessivo, quella emozione farà da àncora e renderà molto difficile per il nostro cervello dimenticarla.
Quello che avviene e che l'emozione si aggancerà in modo permanente a quello scenario diventando un tutt'uno con la foto che il cervello ha memorizzato.
Ogni volta che andremo a provare un'emozione di profondo fastidio o di disgusto, molto probabilmente il cervello ci tirerà fuori dal nostro archivio interno di esperienze quella immagine, ripresentandocela davanti agli occhi della mente.

tasse_università
In questo articolo leggerai cose scomode!
In questo articolo leggerai idee che se attuate, in ciascuno di noi, potrebbero rivoluzionare il nostro consueto modo di vivere e di apprendere.
Quello che troverai descritta è una fotografia dell'attuale sistema educativo scolastico alla luce dei moderni studi sulla pedagogia e sulla psicologia dell'apprendimento.
L'attuale sistema scolastico ormai è diventato obsoleto e capirai fra poco perché sto dicendo questo.
 
Iniziamo facendoci qualche domanda...
Perché mandiamo i bambini a scuola a studiare?
Se tu sei un genitore, sicuramente ti sarai informato sulle scuole migliori della tua zona, della tua città.
Perché hai questo interesse?
 
E ancora...
Quali scopi ha, o dovrebbe avere, lo "studiare" per un giovane?
 
Siamo certamente d'accordo sul fatto che non esiste una sola risposta a questa domanda.
 
Mandiamo i figli a scuola perché in questo modo possano apprendere la nostra cultura e tramandarla alle generazioni successive.
Questa è già una prima risposta.
Quando all'interno di un Paese il sistema scolastico fallisce nel trasmettere i principi di educazione alla conoscenza, i valori e la storia del proprio popolo, crescono giovani PRIVI DI IDENTITÀ CULTURALE.
Diversi studi hanno evidenziato una correlazione tra la MANCANZA DI UN'IDENTITÀ CULTURALE e la diffusione di fenomeni legati al razzismo e alla violenza fra i giovani.

mamma_amica
Riprendiamo il tema iniziato la settimana scorsa, parlando di educazione verso i figli e pedagogia.
Se ti sei perso la PRIMA PARTE dell'articolo, LEGGILO SUBITO A QUESTO LINK.
 
Abbiamo esaminato alcuni tipici atteggiamenti che i genitori adottano nei confronti dei figli, atteggiamenti che, sebbene sembrino a prima vista naturali, in realtà vengono messi in atto con lo scopo primario (inconscio), di sedare quelle che sono le proprie ansie da genitore e per coprire le proprie paure.
Nello scorso articolo hai compreso come vengano spesso utilizzate precise "frasi" che, camuffate esteriormente da intenti amorevoli, in realtà hanno come terribile prezzo l'indurre il bambino a utilizzare e a far suoi precisi schemi mentali "depotenzianti" e anche dannosi, col tempo, alla sua psiche.
 
È molto importante che tu comprenda proprio questo concetto: "DEPOTENZIANTE".
Quando nella vita adottiamo pensieri e "credenze" che hanno come scopo l'impedirci di "agire", di "prendere posizione" su qualcosa o comunque ci fanno "vivere nell'immobilità", allora quei pensieri sono chiamati DEPOTENZIANTI.
 
La COMUNICAZIONE EFFICACE tra genitori e figli dovrebbe rispettare dei canoni ben precisi, ed in effetti si è più volte riscontrato che i più grandi problemi educativi si rivelano proprio quando i genitori mostrano una elevata incapacità comunicativa sia fra loro sia verso i figli.
Invece di insegnare e trasmettere pensieri POTENZIANTI, i genitori spesso fanno crescere i propri figli instillando pensieri FORTEMENTE LIMITANTI per la loro vita futura.
Ci sono alcuni principi pedagogici che nella loro semplicità vengono spesso ignorati dai genitori, ma che si dimostrano essere essenziali all'interno della costruzione di una sano rapporto genitore-figlio e imprescindibili all'interno ovviamente della comunicazione quotidiana.
 
Vediamo alcuni di questi PRINCIPI PEDAGOGICI FONDAMENTALI e esaminiamoli assieme, successivamente analizzeremo altre tipiche frasi che vengono spesso utilizzate per "educare" i figli e che sono entrate nel nostro inconscio culturale :-)

pedagogia_infantile
Negli scorsi articoli ho voluto mettere in luce come i bambini, di media fino agli 11-12 anni, dipendano esclusivamente dalle conoscenze che apprendono dai genitori.
Per "conoscenze" ovviamente non intendo chissà quali principi di logica e filosofia, ma tutte quelle indicazioni che riceviamo dai genitori e che entrano a far parte del nostro parlare quotidiano e che talvolta utilizziamo anche come intercalari.
Noi che amiamo occuparci di Miglioramento Personale dobbiamo riflettere su questi aspetti e imparare come funziona il sistema di apprendimento dei bambini, soprattutto durante la loro infanzia, per evitare, come genitori, di compiere gravi e grossolani errori  che potrebbero influenzare il loro sistema di pensiero per tutta la vita.
 
L'apprendimento, nel bambino molto piccolo, avviene prima di tutto grazie alla formazione dei NEURONI-SPECCHIO, dei complessi sistemi neuronali che vengono stimolati grazie alla vista e all'udito.
Già, perché la vista e l'udito sono i primi organi sensoriali che permettono al bambino di avvicinarsi ala complessità del mondo, fatta di mille colori e mille suoni diversi.
Man mano che il campo visivo si allarga, il bambino comincia a rendersi conto delle distanze fra gli oggetti e fra le persone, si accorge di quando viene guardato e anche quando le espressioni sul viso dei genitori si modificano, ANZI DIVENTA BRAVISSIMO IN QUESTO!
Anche l'udito gioca un ruolo fondamentale, i suoni lo incuriosiscono fin da subito, i rumori improvvisi e forti lo impauriscono, mentre quelli dolci e ripetitivi lo avvicinano e rilassano.
 
Il bambino impara prestissimo ad osservare la mimica dei genitori, soprattutto quelli che sono i cambiamenti espressivi del loro viso e il modo che hanno di gesticolare e di rapportarsi agli oggetti vicini.
Attraverso l'udito il bambino impara a riconoscere i toni di voce e le impronte vocali del padre e della madre, già verso i 2-3 anni di età i bambini sono in grado di riconosce il livello di stress e di nervosismo dei genitori solo dal tono della voce (quindi anche a distanza), e sanno riconoscere quando il tono di voce è invece dolce e amorevole.
Fino ai 4-5 anni il bambino è molto sensibile ai cambiamenti improvvisi che nota nei toni di voce, e questi cambiamenti improvvisi spesso per lui sono ancora assolutamente incomprensibili.

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