Utilizziamo cookie nostri e di terze parti al fine di migliorare la tua esperienza di navigazione sul nostro sito, valutare il coinvolgimento dei nostri utenti e migliorare i nostri servizi.
Continuando nella navigazione acconsenti all'utilizzo di cookie sul tuo dispositivo.

Prossimi Eventi

Eventi organizzati da Studio M.E.P.E.C.

Qui troverai tutti i Corsi, le Conferenze e i Seminari organizzati mese per mese.

Vedi tutti gli eventi

Memoria e Apprendimento

Corso in 3 giornate FULL IMMERSION

Corso MASTER LEARNING 3.0 (Apprendimento Efficace, Memorizzazione Avanzata e Lettura Veloce)

Stiamo organizzando i nuovi corsi

Evoluzione Personale

Conferenza di 2 ore

Nuove conferenze sull'Evoluzione Personale

Stiamo aggiornando il calendario conferenze 2018-2019

Skills Professionali

Seminari immersivi di 1 WeekEnd

Seminari specifici per professionisti in vari settori

Stiamo aggiornando il calendario corsi 2018-2019

Questa settimana voglio proporti un articolo in risposta ad un interessantissimo articolo pubblicato la settimana scorsa da Andrea Giuliodori sul suo sito EFFICACEMENTE. :-)
L'articolo trattava un tema che secondo me è molto importante all'interno del MIGLIORAMENTO PERSONALE.
Giuliodori, che da tanti anni segue il mondo del Miglioramento Personale, si è chiesto come mai alcuni Coach e Formatori importanti spingano spesso le persone a "non accontentarsi mai" nella vita, a "spingersi oltre" e poi al contempo nei loro corsi e nei loro insegnamenti spingano anche a "valorizzare il presente", "ringraziare quel poco che già hai".
Non sono due insegnamenti contraddittori?
Non spingono forse a perseguire due atteggiamenti mentali opposti?
Se vuoi puoi andare a leggere il suo articolo QUI.
 
VIVERE SENZA RIMPIANTI
 
È giusto spingere le persone ad affrontare sfide sempre più impegnative con sé stesse, è giusto indirizzarle verso il raggiungimento di méte sempre più ambiziose, perché in questo modo si migliorano e possono crescere.
Se, però, al contempo spingiamo le persone a ringraziare per ciò che la vita gli ha dato, a valorizzare continuamente il poco che si ha, le persone iniziano ad "accontentarsi" di ciò che hanno e finiscono per perdere quella spinta verso il miglioramento, verso il "desiderare sempre oltre".
Quindi mi chiederai: <<visto che sei un Mental Coach, cosa bisogna fare?>>.
 
adrenalinaVIVERE SENZA RIMPIANTI o RESTARE APPAGATI DEL POCO CHE SI HA?
Essere "leoni" nella vita, crescere in ambizioni e avere grandi sogni da realizzare o ringraziare con atteggiamento zen, accontentandosi di ciò che la vita ci offre?
Se ti proponi sfide ambiziose, è vero che migliori, ma rischi anche di collezionare frustrazioni, anzi, è inevitabile, non tutti i sogni ambiziosi si realizzano.
Se ti accontenti del poco che hai, del resto limiti le frustrazioni e i rischi, ti senti più appagato con te stesso nell'immediato, ma rimani una persona mediocre che non lotta per raggiungere i suoi sogni.
 
Nel suo articolo, parte dai famosi discorsi fatti dalla Professoressa Catherine Drew Gilpin Faust, la prima donna a ricoprire la carica di Rettore dell’Università di Harvard, quindi non proprio l'ultima arrivata, durante le celebrazioni di proclamazione di laurea.
In alcuni discorsi da lei tenuti, per spronare i neolaureati a perseguire i propri obiettivi, faceva questo esempio:  <<Non parcheggiare ad un chilometro di distanza dalla tua destinazione, solo perché temi di non riuscire a trovare un posto libero. Vai esattamente dove vorresti andare. Se non troverai parcheggio, potrai sempre tornare indietro. In altre parole, non ti accontentare troppo presto nella tua vita.>>.
La Faust citava spesso questo suo modo di pensare, tanto che è diventata una vera e propria teoria di vita che è stata definita "The parking space theory of life“, ovvero "La teoria del parcheggio libero".
 
Trovo personalmente sensato il fatto che se nella tua vita OSI e ti SFIDI continuamente nel raggiungere obiettivi sempre più grandi, NON AVRAI MAI RIMPIANTI; è altrettanto vero che VIVERE SENZA RIMPIANTI SIGNIFICA INEVITABILMENTE VIVERE UNA VITA PIENA DI FRUSTRAZIONI.
Il non avere rimpianti significa che TENTI SEMPRE SOLUZIONI NUOVE, ma tutto questo non ci dice nulla sul RIUSCIRE EFFETTIVAMENTE AD AVERE SUCCESSO.
Provi ogni strada, non ti accontenti, desideri per te il meglio, OK NESSUN RIMPIANTO, ma il successo arriva?
OVVIAMENTE NESSUNO PUÒ GARANTIRTELO!
 
 COMPRENDERE LE DIFFERENZE TRA OBIETTIVI
 
Ebbene, voglio insegnarti che entrambi questi atteggiamenti vanno perseguiti e saputi sfruttare al momento opportuno.
Nell'articolo di Andrea, molto interessanti sono stati i commenti dei lettori.
Si è aperto un vero e proprio simposio virtuale, in cui ciascuno citava e commentava le considerazioni degli altri aggiungendo le proprie considerazioni e ciascuno rifletteva sull'importanza di questi due concetti o meglio "stili di vita".
Molti hanno cominciato a parlare di "giusto equilibrio": nella vita non puoi vivere sempre di sfide, devi anche saperti accontentare.
OK, ma il limite di questo equilibrio, chi lo stabilisce?
Conosco personalmente almeno due tipologie di persone che si sono negli anni rivolte a me per risolvere questioni derivanti direttamente dall'aver adottato o l'uno o l'altro stile di vita.
La prima tipologia di persone sono quelle che, desiderando il giusto equilibrio fra AMBIZIONE e VALORIZZAZIONE, alla fine si accorgevano che avevano bisogno di un Mental Coach che spiegasse loro SU QUALI PRECISI AMBITI POTEVANO EFFETTIVAMENTE OSARE e su quali AMBITI INVECE VALORIZZARE IL POCO CHE AVEVANO.
Eh, si, perché anche se sai che è giusto, in linea teorica, AVERE EQUILIBRIO NELLA VITA, non è affatto detto che sai ANCHE come DISTRIBUIRE questo equilibrio.
Nella fattispecie, le persone di questa tipologia, SBAGLIAVANO L'APPLICAZIONE di questo equilibrio.
Osavano quando invece dovevano accontentarsi e si accontentavano quando invece avrebbero dovuto osare!
 
SENZA UN OCCHIO ESTERNO CHE TI FORNISCE STRATEGIE UTILI, È VERAMENTE DIFFICILE DISTRICARSI NELLA VITA!
 
Il secondo tipo di persone invece era in grado di comprendere da sé, almeno il più delle volte, quando poter osare e quando accontentarsi, PURTROPPO PERÒ SBAGLIAVANO LA MISURA.
Quando osavano, OSAVANO TROPPO.
Quando si accontentavano, NON LA SMETTEVANO PIÙ DI RINGRAZIARE IL FATO e ROVINAVANO DA SOLE IL POCO CHE AVEVANO RAGGIUNTO perché a furia di accontentarsi, VIVEVANO DI SCOMODITÀ.
 
SENZA UN OCCHIO ESTERNO CHE TI FORNISCE LA MISURA DEL TUO IMPEGNO, CHE TI AVVISA FIN DOVE IMPEGNARTI SUL SERIO E QUANDO SMETTERE, la vita rischia di diventare un gioco d'azzardo.
 
Rimani in balia delle onde, della marea, rimani in balia del gioco delle tue emozioni, ti senti triste e ti accontenti, ti senti euforico e ambisci a cose grandi.
Personalmente non lo vedo molto utile!
 
 OBIETTIVI DI RISULTATO E OBIETTIVI DI PROCESSO
 
scala del fareNella vita devi comprendere che gli obiettivi non sono tutti uguali.
Dire che nella vita bisogna avere ambizioni e bisogna osare non significa molto in termini qualitativi.
Dire che nella vita bisogna accontentarsi, bisogna ringraziare e approfittare delle occasioni che la vita ci presenta davanti, allo stesso modo, non ci dice nulla sulla qualità degli obiettivi.
 
Mi occupo di strategie decisionali da molti anni e ho aiutato moltissime persone a comprendere come gestire i propri obiettivi nella vita.
È molto importante che tu comprenda la differenza tra l'avere OBIETTIVI DI RISULTATO ed OBIETTIVI DI PROCESSO, indipendentemente se essi siano AMBIZIOSI o PIUTTOSTO SEMPLICI.
Sono due tipologie di obiettivi molto diversi e richiedono approcci strategici molto diversi.
Spesso le persone li confondono, semplicemente perché non è una distinzione che si insegna a Scuola, e devo aggiungere che anche fra i formatori, sono in pochi quelli che li spiegano.
Oggi invece voglio farteli comprendere bene e vedrai che una volta letto tutto l'articolo avrai un'emozione illuminante!
Hai presente quella sensazione che hai provato quando hai visto quel film particolare? Quel film che ti ha allineato i pensieri e ti ha ispirato in quel modo cosi intenso? Quel film che ti ha offerto quella strada efficace da percorrere?
Ebbene, preparati! ;-)
 
Partiamo dagli OBIETTIVI DI RISULTATO.
Un obiettivo si definisce di "RISULTATO" quando il raggiungimento è subordinato ad una precisa CONDIZIONE, che può verificarsi o meno, ma che assolutamente sia MISURABILE e chiaramente IDENTIFICABILE da tutti.
In pratica a chiunque deve risultare chiaro, in un dato momento, se l'obiettivo è stato raggiunto oppure no.
Ti fornisco alcuni esempi di obiettivi di risultato: <<Il mio obiettivo è essere nominato CAPOREPARTO>>, <<Il mio obiettivo è PERDERE 12 Kg>> o ancora <<Il mio obiettivo è acquistare una Peugeot 306>>.
Sono tutti obiettivi che, DETERMINANO LA FINE, LA CESSAZIONE DELLA STRATEGIA, UNA VOLTA RAGGIUNTA LA MÉTA.
 
Questo è un punto che voglio tu tenga bene a mente: UNA VOLTA RAGGIUNTO L'OBIETTIVO DI RISULTATO, LA STRATEGIA CESSA!
 
Ti parlo ora degli OBIETTIVI DI PROCESSO.
Si definiscono obiettivi di "PROCESSO", tutti quegli obiettivi in cui NON È POSSIBILE DEFINIRE CHIARAMENTE se l'obiettivo è stato raggiunto in MANIERA DEFINITIVA.
Quindi per raggiungere un obiettivo di processo sono necessarie CONTINUE azioni di aggiustamento, per mantenere la condizione che si vuole raggiungere.
Ti fornisco alcuni esempi di obiettivi di processo: <<Quest'inverno voglio restare sempre in ottima salute>>, <<Voglio che i miei colleghi mi stimino sempre>>, <<Voglio che mio marito mi consideri sempre coraggiosa>>, o ancora <<Voglio mantenere il mio peso forma di 78 Kg>>.
Come puoi notare, ciascuno di questi obiettivi determina una strategia CHE NON PUÒ ESSERE TERMINATA, perché nel momento in cui la persona perde di vista la strategia, ecco che compirà qualche azione che l'allontanerà dall'obiettivo prefissato.
 
Voglio farti notare che OGNI OBIETTIVO DI PROCESSO TI INDURRÀ NUOVE ABITUDINI.
 
Ovvio!
Cosa è un'abitudine se non un comportamento ripetuto nel tempo che poi diventa parte integrante della tua quotidianità?
Se voglio restare in ottima salute, magari devo prendere l'abitudine di mangiare più cibi con vitamina C, abituarmi a fare quotidianamente esercizio fisico e magari abituarmi a coprirmi bene durante le giornate più fredde...
Se voglio che i colleghi mi stimino, devo imparare ad ascoltare e a reagire COSTANTEMENTE in maniera paziente e affettuosa...
 
Ri-pensa adesso all'apparente contraddizione delle due strategie di vita, L'AMBIZIONE e il VALORIZZA-CIÒ-CHE-HAI, all'interno di questa distinzione tra obiettivi.
 
Se noti bene, quando segui un obiettivo di RISULTATO, durante i cosiddetti PASSI INTERMEDI della tua strategia, È NECESSARIO SPESSO ACCONTENTARSI in vista dell'obiettivo che vuoi raggiungere.
Alla Professoressa di Harvard risponderei che SE IL MIO OBIETTIVO DI RISULTATO È ARRIVARE PUNTUALE ALLE 8:00 A LAVORO, allora EVITARE DI INCAPONIRMI CERCANDO POSTEGGI A TUTTI I COSTI SOTTO L'UFFICIO sarebbe un'ottima strategia. QUINDI PER ARRIVARE PUNTUALE, MI ACCONTENTO TRANQUILLAMENTE DEL PRIMO PARCHEGGIO CHE TROVO.
In questo caso non STO SMINUENDO ME STESSO, se mi accontento del primo parcheggio che trovo, perché il mio vero obiettivo NON È vincere una scommessa a chi trova il parcheggio più vicino all'ufficio, ma arrivare puntuale.
 
immagina come diventeraiSe il mio obiettivo fosse invece GUADAGNARE IL PIÙ POSSIBILE ECONOMICAMENTE, che è un obiettivo di processo, ecco che ACCETTARE IL PRIMO IMPIEGO CHE MI VIENE OFFERTO significherebbe SMINUIRMI perché il primo impiego, a meno che non sia essere assunto da subito come CEO di una grossa azienda, molto probabilmente mi spingerebbe ad accontentarmi di qualcosa che difficilmente potrebbe portarmi a guadagnare sempre di più.
Se è SENSATO accontentarsi, in un passo intermedio, per perseguire un OBIETTIVO DI RISULTATO, ecco che se voglio perseguire un OBIETTIVO DI PROCESSO, l'accontentarsi potrebbe, il più delle volte, risultare controproducente.
Se vuoi restare in salute durante l'inverno, andrai alla ricerca di abiti con tecnologia traspirante di ultima generazione ed eviteresti di "accontentarti" della prima "maglietta della salute" che ti fornisce tua madre.
 
Un' ultima osservazione.
Hai mai notato che le filosofie del VALORIZZA-CIÒ-CHE-HAI e del VIVI-AL-MASSIMO-IL-TUO-MOMENTO-PRESENTE sono tipicamente adottati dall'Essere Umano durante situazioni di ALTA PRECARIETÀ?
Hai mai notato che sono filosofie tipiche dei paesi poveri o che diventano importanti e diffuse in situazioni di guerra?
Ora hai capito perché! ;-)
 
Nei paesi poveri CIÒ CHE L'ESSERE UMANO VIENE INDOTTO A PERSEGUIRE SONO OBIETTIVI DI RISULTATO, NON OBIETTIVI DI PROCESSO.
Se il tuo obiettivo è NON MORIRE cioè ARRIVARE VIVO A FINE GIORNATA, come accade nei paesi più poveri o durante delle guerre, ECCO CHE ALLA LUCE DI QUESTO OBIETTIVO DI RISULTATO (o sei vivo o sei morto, ti assicuro che per chi ti osserva e ti sta intorno, vederti morto è una condizione molto precisa e poco dubbia!), DEVI ACCONTENTARTI DI MANGIARE QUALSIASI COSA TI CAPITI A TIRO, di certo non ti metti a fare lo schizzinoso dicendo a te stesso che se non mangi in quel ristorante 5 stelle non sei soddisfatto!
E a fine giornata, tiri quel bel sospiro di sollievo che ti fa dire: <<e anche oggi sono sopravvissuto!>>
C'è poco da fare gli ambiziosi! ;-)
 
Se ti interessa il mondo delle strategie per gestire gli obiettivi, se ti interessa conoscere meglio come imparare ad avere obiettivi congruenti e a raggiungerli con il minimo sforzo, ti consiglio di leggerti subito l'articolo che ho pubblicato il 21 Maggio 2014 dal titolo: "INTRODUZIONE AI FRAMEWORK: COME DEFINIRE OBIETTIVI DI SUCCESSO", dove potrai APPROFONDIRE questo tema e IMPARARE tante altre cose utili, vai all'articolo DA QUESTO LINK. ;-)
 
 RICAPITOLANDO:
 
Alcuni formatori spingono a non accontentarsi mai e a sognare per se stessi sempre il massimo.
Contemporaneamente insegnano anche a valorizzare e a ringraziare la vita per ciò che si ha.
Sembra una contraddizione...in realtà non lo è se impari a comprendere la natura degli obiettivi che ti poni.
 
  • Se ti poni un OBIETTIVO DI RISULTATO, cioè un obiettivo che una volta raggiunto DETERMINA LA FINE DELLA STRATEGIA ADOTTATA PER RAGGIUNGERLO, ecco che per quel fine puoi tranquillamente ACCONTENTARTI di ciò che ottieni nei passi intermedi.
  • Se ti poni un OBIETTIVO DI PROCESSO, cioè un obiettivo che NECESSITA DI UNA STRATEGIA COSTANTE E CONTINUATIVA NEL TEMPO, ecco che ESSERE AMBIZIOSI, nei passi intermedi, potrebbe aiutarti a migliorare quella condizione e a mantenere attiva quella strategia.
 
 
Raccontami qui sotto le tue considerazioni, sono molto importanti per me :-)
Alla prossima settimana.
 
 
 
Fabrizio F. Caragnano
Professional Mental Coach
 
 

Skype Status

Aggiungimi su SKYPE per chiamarmi e ricevere una consulenza di orientamento iniziale gratuita.

oppure scrivimi a: studiomepec@gmail.com

EBook sul Miglioramento Personale

Il LIBRO della Settimana

Vai all'inizio della pagina